Giorgio Scerbanenco: maestro del giallo e del noir

Facciamo conoscenza con questo scrittore di origine Ucraina, nato a Kiev, 28 luglio 1911, morto a Milano, il 27 ottobre 1969. Padre ucraino e madre italiana, praticamente sempre vissuto in Italia tra Roma e soprattutto Milano,  autore estremamente prolifico con più di 70 romanzi scritti a partire dal 1940 ed innumerevoli racconti pubblicati su riviste a partire dagli anni ’30 e per tutti gli anni ’60, poi pubblicati in raccolte.

Scerbanenco è considerato il padre del genere giallo e noir italiano, particolarmente famosa la sua serie dell’investigatore Arthur Jelling (cinque romanzi più uno pubblicato postumo) ma il successo maggiore lo ebbe con la quadrilogia che vede protagonista il medico Duca Lamberti, diventato investigatore privato e il cui scenario è la città di Milano, pubblicata tra il 1966 e il 1969:  Venere privata, Traditori di tutti, I ragazzi del massacro, I milanesi ammazzano al sabato. Con queste due serie Scerbanenco ha indirizzato la storia del “giallo” in Italia.

Alberto Pirani nella sua introduzione alla raccolta di racconti: Uccidere per amore, Sellerio, 2002, scrive: “Di storie, Scerbanenco ne scrisse qualche migliaio, disparate e disperse per genere e formato, dal rosa al poliziesco, dal racconto per il rotocalco al volume romanzesco. Ma il genere in cui eccelleva era il poliziesco, che allora si chiamava rigorosamente alla francese: noir – e dal cinema e dalla letteratura francese importava per la prima volta in Italia i suoi schematismi: l’ambientazione poliziesca e malavitosa ritratta come un mondo a parte, più vero di ogni altro; l’assenza di moralismo; atmosfere cupe; lo smacco, sia per il bene che per il male, acquattato a ogni angolo. La grandezza di Scerbanenco nel genere nero, probabilmente, era legata a due circostanze, la sua sapienza e la sua filosofia: una decennale esperienza nei rotocalchi popolari, e un interesse spiccato per la rubrica delle lettere, gli avevano consentito di archiviare un numero enorme di casi umani e reali, a dotare di un caratteristico sapore di verità ogni sua finzione; e una amarezza di fondo, un pessimismo dava il colore originale ai suoi intrecci, in cui la giustizia o la felicità della riuscita possono sì giungere, ma solo per un gioco del caso, e il mondo è innocentemente crudele.”
Noi ne abbiamo lette cinque: “Rose ruggine”, “Persecuzione”, “Un sassolino rosso”, “Chi salverà la volpe?” e “Scarpine flessibili” nel volumetto pubblicato dal “Sole 24 Ore” nel 2002: Rose ruggine e altri racconti, racconti originariamente pubblicati sulla rivista femminile “Novella” nel 1950 e per quanto riguarda appunto”Rose ruggine”, nella già citata raccolta di Sellerio.

Per la serie “Arthur Jelling” invece proponiamo l’ultimo, dal manoscritto inedito ritrovato nel 2011: Lo scandalo dell’osservatorio astronomico, Sellerio, 2011. Al momento il libro cartaceo risulta fuori catalogo ma disponibile usato presso Amazon o in formato e-book (Nave di Teseo), oppure  reperibile nel sistema bibliotecario cittadino. Una storia gialla ambientata in un osservatorio astronomico in cui  Jelling (l’archivista-poliziotto) è chiamato a risolvere un caso intricato presso l’osservatorio astronomico di Candan. La scoperta di un nuovo piccolo pianeta sarebbe il coronamento della carriera del direttore, ma l’avvenimento innesca una catena di eventi drammatici: tra passioni celesti, tentativi di strangolamento, gelosie, sospetti e il delirio di un pazzo, Jelling dovrà trovare la soluzione tra azioni delittuose e problemi psicologici.

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