George Orwell: 120 anni dalla nascita.

Il prossimo 25 di giugno si celebrano i 120 anni dalla nascita di questo scrittore che ha segnato una pietra miliare nella concezione del totalitarismo e nella negazione della libertà di pensiero (e sappiamo quanto oggi questo tema sia ancora attuale).

George Orwell, pseudonimo di Eric Arthur Blair, (Motihari, India, 25 giugno 1903 – Londra, 21 gennaio 1950), è stato un romanziere, saggista e critico inglese famoso per i suoi romanzi “La fattoria degli animali” (1945) e 1984 (1949), un profondo romanzo anti-utopico che esamina i pericoli del dominio totalitario.

1984, è il più famoso romanzo dell’autore inglese pubblicato nel 1949 come monito contro il totalitarismo.  Questa agghiacciante distopia ha fatto una profonda impressione sui lettori e le sue idee sono entrate nella cultura globale in un modo raggiunto da pochissimi libri. Il titolo del libro e molti dei suoi concetti, come il Grande Fratello e la Polizia del Pensiero, vengono immediatamente riconosciuti e compresi spesso come sinonimi degli attuali abusi sociali e politici.

Orwell scrisse 1984 come una sorta di avvertimento dopo anni di riflessioni sulle minacce del nazismo e dello stalinismo. La sua rappresentazione di uno stato in cui il coraggio di pensare in modo diverso viene premiato con la tortura, in cui le persone vengono monitorate ogni secondo della giornata e in cui la propaganda del partito batte la libertà di parola e di pensiero costituisce un promemoria che fa riflettere sui mali di governi irresponsabili. Winston, il protagonista, è il simbolo dei valori della vita civile, e la sua sconfitta è un toccante promemoria della vulnerabilità di tali valori in mezzo a stati onnipotenti.

[Fonte: Enciclopedia Britannica]

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